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GRATITUDINE. IL GRANDE POTERE DI TRASMUTAZIONE. 7 PRATICHE PER IMPARARE A RINGRAZIARE GENUINAMENTE.

Immagine del redattore: Jessica L.LangdonJessica L.Langdon

Quanto è difficile dire grazie a qualcuno? E quanto invece ci fa stare bene dopo averlo pronunciato? Gli studi confermano che infatti nel dire semplicemente "Grazie con intenzione ed umiltà", si attiva una vera guarigione a livello della psiche, ma anche del corpo che funziona davvero. Ecco le 7 pratiche per imparare la magia del "Grazie" e vivere felici ogni giorno.

Rosa sfumata che sboccia

E' mai capitato che nel momento esatto in cui si ringrazia qualcuno, magari uno sconosciuto, che decide di farci saltare la fila al supermercato, perché abbiamo acquistato un solo prodotto, si provi immediatamente una sensazione di profonda pace col mondo intero e che il semplice uso di quella piccola "parola", sia capace altresì di trasformare il resto della giornata, in un'avventura inaspettata e sorprendentemente bella?

Ricevere e dire all'altro "ti ringrazio", vuol dire proprio questo. Ma anche, molto altro ancora.

Infatti, è una vera parola magica che se "usata" consapevolmente" e senza particolari aspettative di fondo, porta alla guarigione, della psiche, del corpo e dell'anima.

"Dire grazie non è solo una questione di buone maniere. E una questione di buona spiritualità."
Alfred Painter

Sono innumerevoli le storie di coloro, che una volta abbandonato il campo delle lamentele, dell'orgoglio e del giudizio, hanno accettato una certa situazione, iniziando a ringraziare. E facendo ciò, hanno letteralmente abbandonato le zavorre che avevano segnato le loro vite, verso un nuovo percorso ricco di abbondanza e di gioia. Hanno imparato innanzitutto a dire grazie a loro stessi, prima di dirlo agli altri, contemplando e sperimentando sulla propria pelle, che la magia del "Grazie" funziona davvero, per tutti.



L'arte di coltivare la gratitudine

"La gratitudine è non solo la più grande delle virtù, ma la madre di tutte le altre."
Marco Tullio Cicerone

E' quando invece si ripete moltissimi "grazie" automaticamente, per ogni singola cosa, quasi a comando vocale, che dobbiamo fermarci subito, perché si tratta di una trappola mentale, che ci induce solo ad essere gentili per ottenere inconsciamente una certa ricompensa, oppure di una educazione bigotta, di sola facciata e che ovviamente non porterà a nessun cambiamento sincero dell'essere.

Quindi, per comprendere l'importanza racchiusa nella pratica del "ringraziamento" e del suo immenso potere nascosto nel mezzo fisico che lo veicola, (per esempio: bocca, occhi e mani) servono alcuni aspetti necessari per la sua piena riuscita, quali:

  • Un atteggiamento umile e propositivo verso se stesso e gli altri;

  • L'accettazione di tutte le sfumature di colore che la vita ci riserva;

  • La dissuasione volontaria e costante da ossessioni ed emozioni contrastanti;

  • L'orientamento a nuove esperienze emotive e mentali positive

  • L'attenzione al dettaglio verso le piccole cose ed azioni quotidiane che si manifestano intorno a noi.

  • Il sentirsi parte dell'abbondanza, in ogni sua forma.

La pratica quotidiana del "grazie", è qualcosa che cresce dentro, giorno dopo giorno e che ha bisogno di essere coltivata costantemente, dato che "come una pianta ha bisogno di cura ed attenzione incessante, al fine che possa germogliare e crescere in modo sano e forte e che possa infine dare dei bellissimi fiori o frutti".



Gratitudine chiama gratitudine

"Una sola parola, logora, ma che brilla come una vecchia moneta: “Grazie!”."
Pablo Neruda

Una delle rappresentazioni migliori dell'essere grati, deriva dal fatto che nel riconoscere gli altri, riconosciamo noi stessi, o meglio una parte dimenticata in quell'armadio della memoria del cuore, che emerge finalmente e porta alla luce l'intrinseca unione "di chi invia e di chi riceve", nella creazione di una rete invisibile della gratitudine, che si sviluppa e contagia straordinariamente tutto ciò che è intorno alla vibrazione esternata, di quel momento che alcune persone vivono la magica esperienza di gioia.

Ci sono paesi, poi, come l'India per esempio, che con l'utilizzo della parola Namaste, (conosciuto soprattutto alla pratica yoga) si intende sottolineare l'importanza di tale beneficio per entrambi gli individui; che con l'atto del ringraziamento si certifica con un riconoscimento reciproco e di profondo rispetto dell'altro, in cui umiltà e mente aperta, sono le abilità perfette per per ammettere limiti e difetti personali, da un lato e di pieno arricchimento dell'universo circostante, dall'altro. E' inoltre interessante notare che, sia il tono, il sorriso e la giunzioni delle mani utilizzate, (mudra) quando ci si rivolge in avanti verso l'altro per intonare la parola Namaste, indicano in maniera incisiva l'intenso momento di sacralità che si manifesta in tale unione, attraverso:

  • mano destra: che rappresenta la divinità,

  • mano sinistra: che rappresenta l'uomo devote e le cose terrene.

In sintesi, creare molta più gratitudine nella propria vita è altresì creare abbondanza e prosperità attraverso el circostanze che arrivano continuamente a nostro favore.....


Ringraziare fa sorridere l'anima


Senza dubbio, uno degli scopi principali della gratitudine, è quello di far aprire il cuore delle persone. A tal riguardo ll grande Lao Tze, aggiunse che "la gratitudine è la memoria del cuore". Un cuore aperto, pronto a sperimentare nuove dimensioni spirituali, emotive e mentali, grazie alla sua memoria, che accompagna come un navigatore silenzioso il suo trasportatore fisico (corpo) con indicazioni intuitive e non sommarie, basate soprattutto su:


La gratitudine è sia un sentimento che un comportamento dell'essere umano, in quanto, possiamo "essere grati" oppure "sentirsi grati". L'importanza derivante dalla gratitudine, è invece sottostimata dalla società moderna, che rincorre soltanto gli stereotipi comportamentali della competizione e delle personalità individualiste,

L'essenza forse più profonda della gratitudine risiede nella prospettiva del mondo e della conseguente guarigione dell'anima, nel senso, che l'impatto di una scelta del genre, nel dire "Grazie" iniziando magari come una piccola sfida giornaliera personale o gioco costruttivo.

Abbiamo così tanto da ringraziare, quando ci rendiamo del suo potere di trasmutazione inerente un cambio di prospettiva, come sottolinea anche Albert Einstein :

"Esistono due modi di vivere.. Puoi vivere come se niente sia un miracolo, oppure puoi vivere come se tutto sia un miracolo"

Avete mai fatto caso a quante persone usano l'attitudine di ringraziare e che conoscete o avete incontrato nella vostra vita? La risposta quasi ovvia, sarà che tali rarità umane sono davvero molto poche. Perché quando in generale qualcuno o semplicemente voi stessi dite "Grazie", nella società cosiddetta moderna quella breve ma intensa parola è sinonimo di fragilità e sudditanza, mentre il vero messaggio è decisamente il contrario. E' sempre segno di benevolenza e sana riconoscenza.

Sarebbe invece interessante provare ad interrogare quelle autentiche anime, le quali non si vergognano a pronunciare tale eresia discriminante agli occhi dei burberi ed altezzosi individui che padroneggiano in tale società, e chiedere loro le più profondi ragioni di tale scelta.

Immediatamente, vi renderete conto del tratto che li distingue, e cioè della positività trasmessa nei loro occhi, così calmi e gioiosi. E di come tali persone siano le più felici che possiate conoscere, anche se magari vivono continue sfide, ogni giorno, anche più della media; ma la loro scelta di guarire attraverso la gratitudine, sovrasta tutte le difficoltà e barriere, attraendo così altre persone a seguire il loro magico percorso.



Una sola parola per Cambiare la propria vita

"Dio ti ha fatto un regalo di 86.400 secondi oggi. Ne hai speso uno per ringraziarlo?"
William Arthur Ward

Per sintonizzarsi verso l'elevata oscillazione dell'onda sonora del "grazie" emesso dall'interno verso l'esterno, oltre che alla profonda intenzione d'ascolto interiore, ciò che serve è innanzitutto:

  • un "tempo ed uno spazio". Agli inizi dedicarsi uno spazio e tempo rivolto a questa semplice ma intensa pratica, rendendola poco a poco familiare, è la base necessaria. Un buon ascolto del respiro e richiamare l'attenzione ad un ringraziamento interno è il primo passo di guarigione, sia per il corpo, psiche e spirito. La prassi, è anche un modo per imparare a liberarci da alcune trappole mentali, che cercano di controllare la mente, quali:

  • il finto buonismo e finta compassione per gli altri;

  • il giudizio e l'orgoglio;

  • Ringraziare esplicitamente per beneficiare o ricevere doni materiali ed affettivi.

Le indicazioni che portano ad una buona pratica, riguardano in primis, alla scelta di un giorno specifico, (es. magari quando non siamo a lavoro) in cui metteremo in pratica la magia del grazie e sperimenteremo soprattutto le credenze acquisite per sdradicare tutte le precedenti riguardo il "dare e ricevere" e rendere la parola "grazie" con significato di genuinità ed amorevolezza, e senza chiedere in cambio nulla.

Un giorno, in cui ci prendiamo un break da tutto e lo focalizziamo a stabilire le prime 7 regole per guarire efficacemente. Durante la giornata del Grazie, tenere a mente tale parola, come un mantra, può rivelarsi davvero utile, in particolare verso chi fa fatica a dirlo, ma anche per chi lo dice troppo facilmente, senza intenzione e solo superficialmente. Osservare cosa succede, senza giudicare è un altro requisito. vediamo allora le 7 magiche pratiche:

  1. Ringraziare la propria vita: iniziare a ringraziare il proprio corpo, che ci sostiene nel viaggio quotidiano della vita è il primo ed importante step di guarigione. Risulta troppo spesso scontato farlo, quando la salute va bene, ma quando arriva qualche acciacco o imprevisto, il riguardo verso la macchina biologica cambia, ed è proprio qui che ci rendiamo conto della immensa fortuna che è "essere vivi" ancora un altro giorno. Ringraziare la propria vita, in ogni sua cellula e cercare di fare scelte più salutari nel tempo (es. alimentazione ed attività fisica) è il vero mantra che ci guarisce dal profondo e ci pone su un livello diverso di consapevolezza, in cui l'umiltà e la gioia si uniscono in una danza eterna, dove l'anima rinasce ogni giorno come nuova e sempre più cristallina.

  2. Dire Grazie ad uno sconosciuto o ad una persona importante della nostra vita. quando vi è l'intenzione col cuore di ringraziare qualcuno, ecco che l'universo te lo invia subito, perché vuole che tu diventi parte dell'UNO e assapori la vera gioia ed amore incondizionato, nel dire la parolina magica. L'altro, che non si aspetterà il tuo Grazie, pur se inizialmente mal riposto, si sentirà deliziato inconsapevolmente di entrare in questo starno flusso emozionale e ricambierà con te o con qualcun altro, facendo girare tale energia d'amore. Un effetto a catena, che non avrà più fine e porterà alla realizzazione di miracoli ovunque nel mondo.

  3. Dire grazie ad una persona difficile o situazione complicata. riuscire a ringraziare la persona che ci ha offeso, tradito o abbandonato, non è una missione facile. Anzi. Non si tratta di condonare l'altro per il misfatto nei vostri confronti, ma stabilire un nuovo inizio, in cui non siete più le vittime designate, ma al contempo, potete rinnovare la vostra cerchia di conoscenze con un atteggiamento prettamente positivo, in cui " tutto quello che nuoce, alla fine, può aiutare a crescere e migliorare". Ripetiamo, che dire grazie a persone che ci hanno ferito, è qualcosa a cui serve più tempo ed una comprensione più ampia delle cose. Una saggezza, quindi, che si acquisisce col tempo ed allenamento; è infatti un esame che da un grande slancio verso la vera guarigione dell'anima, in cui non ci sentiamo più legati a niente ed a nessuno e possiamo dedicarci solo a fare del bene, senza chiedere mai nulla in cambio. L'ulteriore scopo di ringraziare una situazione spiacevole o persona a noi non gradita, è quello di guardare oltre l'evento passato per sentirsi al servizio di qualcosa molto più grande, che è al di là delle personalità messe in campo e degli attori che ognuno di noi interpreta ogni giorno, pur non rendendosene conto.

  4. Dire grazie ad ogni forma di abbondanza che ci circonda. appena ci svegliamo ed apriamo la finestra, con l'acquisizione del nuovo atteggiamento di gratitudine, è praticamente impossibile non sentirsi " fortunati" della bellezza del mondo che respira intorno a noi. Ogni cosa, pianta, animale, strada e persone, è infatti un bellissimo puzzle di sensazioni amorevoli, che ci accolgono e si moltiplicano, nel momento in cui apriamo finalmente il cuore alla sua scoperta e come uno specchio, si identifica in tutto ciò che ci passa davanti.

  5. Scrivere sul diario o quaderno personale, quanto si è grati alla fine della giornata. L'idea di buttare su carta qualche ringraziamento, anche breve di persone, cose e fatti successe nell'arco della giornata, è qualcosa di veramente potente. Non bisogna farlo ogni giorno, solo quando siamo ispirati a farlo. L'impegno e la costanza arriveranno comunque automaticamente.

  6. Usare una pietra o talismano per ricordarti di ringraziare una persona o situazione. Questa pratica l'ho letta nel famoso libro e poi con l'omonimo film "The Secret". Mettere in tasca una pietra, cristallo o talismano e quando la si tocca, si può ringraziare quando ce lo ricordiamo a qualcosa o qualcuno. Si ripone fuori alla fine della giornata e si riutilizza il girono seguente.

  7. Condividere con gli altri il piacere della vostra gratitudine. In genere, si utilizza per le festività, compleanni, ma anche per cene ed uscite con amici e famiglia. Ogni occasione è buona per rendere gli altri partecipi della vostra gioia di essere con loro e del loro supporto, quando richiesto. A sorpresa

"Il ringraziamento è la vibrazione più pura che oggi esista sul pianeta."
Abraham-Hicks

Infine, va senz'altro ricordato cosa invece non andrebbe fatto e cioè di:

  • Non utilizzare la gratitudine per beneficiare di ricompense od altro, ma cercare di seguire una delle strategie elencate sopra, o la più affine al tuo essere, e quanto possibile attraverso uno sforzo iniziale, che si trasformerà presto in una abitudine naturale e sincera (una volta acquisito il corretto atteggiamento),

  • Non diventare ossessionati nei confronti di una perfezione illusoria, ogni volta che pronunciamo il nostro "grazie". Restiamo in ascolto delle nostre emozioni ed accompagniamo la bellezza interiore a rifiorire anche esternamente, nel mondo.


Ecco, che la leggerezza di un gesto così potente, può davvero cambiare la tua giornata e la tua visione del mondo e di chi hai accanto, perché ti vede felice e non ne comprende la causa e ne viene altresì contagiato. Inizia la tua pratica ora, seguendo il tuo cuore, come ti comanda, e la guarigione avverrà...

Buon lavoro!



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